Responsabilità medica e consenso informato: limiti e tutele per il paziente

Il consenso informato non esonera automaticamente i medici da responsabilità. Scopri la sentenza della Cassazione e come tutelarti da errori sanitari. Leggi la guida su responsabilità medica e diritti del paziente.

Il problema del consenso informato e la responsabilità medica

Il tema del consenso informato è centrale nel rapporto medico-paziente. In particolare, ci si interroga spesso se la semplice sottoscrizione del modulo di consenso all’intervento chirurgico sia sufficiente ad esonerare i sanitari da ogni responsabilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Sezione III, n. 2562/2025) chiarisce importanti profili in materia di responsabilità medica, sottolineando i limiti della validità del consenso informato rispetto agli obblighi dei sanitari.

Definizione giuridica e quadro normativo di riferimento

Il consenso informato è espressione diretta del diritto alla salute tutelato dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, oltre che principio fondamentale in tema di obbligazioni ex artt. 1175, 1176, 1218, 1223, 1375 e 2220 del Codice Civile.
La normativa impone al medico non solo di informare il paziente circa la natura dell’intervento, i rischi prevedibili e le possibili alternative, ma anche di acquisire un consenso pienamente consapevole. L’assenza o l’inadeguatezza dell’informazione rende nullo il consenso e può comportare responsabilità contrattuale del sanitario.

Quando il modulo di consenso informato non basta: il caso concreto

La sentenza Cass. Sez. III, ordinanza 3 febbraio 2025 n. 2562, ha ribadito che la mera firma su un modulo di consenso informato non è, di per sé, sufficiente a sollevare il medico da responsabilità per errori nella scelta terapeutica.
Nel caso di specie, il paziente, pur essendo un veterinario e quindi dotato di competenze mediche di base, non era comunque in grado di sostituirsi al medico nella valutazione della scelta terapeutica più appropriata.
La Corte ha stabilito che:

  • Il consenso non prova automaticamente che l’informazione sia stata adeguatamente fornita.
  • Le conoscenze personali del paziente non sono rilevanti ai fini dell’esonero del sanitario.
  • L’errore nella scelta terapeutica rimane imputabile al medico anche in presenza del consenso firmato.

Documentazione necessaria e iter pratico

Per una corretta gestione del consenso informato occorre:

  • Redigere un modulo chiaro, specifico e dettagliato.
  • Consegnare tempestivamente il modulo al paziente.
  • Integrare l’informazione con un colloquio esplicativo.
  • Annotare in cartella clinica l’avvenuto colloquio informativo.

Questi passaggi sono fondamentali per tutelare sia il paziente che il sanitario da future contestazioni.

Il ruolo dell’avvocato: quando è necessaria l’assistenza legale

In presenza di un sospetto errore medico o di un consenso informato viziato, rivolgersi a un avvocato esperto in responsabilità sanitaria diventa essenziale.
L’assistenza legale permette di:

  • Analizzare correttamente la documentazione sanitaria.
  • Valutare la sussistenza di una responsabilità contrattuale o extracontrattuale.
  • Avviare la procedura di risarcimento danni nei confronti della struttura o del singolo medico.

Il nostro Studio Legale offre una consulenza specialistica per casi di errore medico, mancato consenso informato e danno alla persona.

Conclusioni: come tutelare il proprio diritto alla salute

La firma sul modulo di consenso non mette al riparo da responsabilità i medici in caso di errore terapeutico.
Ogni paziente ha diritto a un’informazione completa, chiara e personalizzata. Se ritieni di aver subito un danno a causa di un consenso informato inadeguato o di un errore sanitario, contattaci per una consulenza legale dedicata.
La tutela della salute passa anche attraverso la piena consapevolezza dei propri diritti.

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