Revisione dell’assegno di divorzio: quando è possibile richiederla

Scopri quando e come è possibile chiedere la revisione dell’assegno di divorzio: presupposti, criteri di valutazione e cosa dice l’ordinanza della Cassazione n. 2545/2025.

Introduzione: la revisione dell’assegno di divorzio

In caso di divorzio, uno dei temi più frequenti di contenzioso è la modifica dell’assegno divorzile stabilito in sede di sentenza.
La revisione dell’assegno di divorzio è prevista dall’art. 9 della legge n. 898/1970, ma non può essere ottenuta automaticamente: è necessario dimostrare un mutamento significativo delle condizioni economiche.
La recente ordinanza della Corte di Cassazione Sezione I, 3 febbraio 2025, n. 2545 ha chiarito i criteri da rispettare per la revisione.

Inquadramento normativo: l’articolo 9 della legge sul divorzio

L’articolo 9 della legge sul divorzio (Legge 1° dicembre 1970, n. 898) disciplina la possibilità per ciascun ex coniuge di chiedere:

  • La modifica dell’importo dell’assegno divorzile,
  • L’eliminazione o la riduzione dell’obbligo di corresponsione.

(Consulta il testo aggiornato su https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1970-12-01;898)

Il presupposto imprescindibile è l’accertamento di circostanze sopravvenute che abbiano alterato l’equilibrio economico-patrimoniale valutato nel provvedimento originario.

Cosa ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza n. 2545/2025

La Corte di Cassazione ha precisato che:

  • Non si può procedere ad una nuova valutazione autonoma dei presupposti dell’assegno.
  • Il giudice deve rispettare la precedente valutazione effettuata in sede di divorzio.
  • È ammessa solo la verifica se, a seguito di eventi sopravvenuti (es. perdita di lavoro, aumento redditi, nuove convivenze), sia necessario adeguare l’assegno.

Il controllo si basa su una valutazione comparativa delle condizioni attuali di entrambe le parti, evitando ogni riesame ex novo.

Casi pratici di modifica dell’assegno divorzile

Tra le principali circostanze sopravvenute che possono giustificare la revisione dell’assegno, si segnalano:

  • Licenziamento o pensionamento dell’obbligato,
  • Incremento reddituale o patrimoniale dell’ex coniuge beneficiario,
  • Nuove nozze o convivenze stabili,
  • Grave malattia o invalidità.

Ogni situazione deve essere provata concretamente nel corso del giudizio di revisione.

Procedura e documenti necessari

Per promuovere un giudizio di revisione dell’assegno divorzile è indispensabile:

  • Redigere un ricorso per modifica delle condizioni di divorzio,
  • Allegare documentazione reddituale e patrimoniale aggiornata,
  • Produrre prove delle circostanze sopravvenute (es. CUD, dichiarazioni dei redditi, visure catastali, certificati di matrimonio o convivenza).

Si consiglia sempre di farsi assistere da un avvocato esperto in diritto di famiglia.

Il ruolo dell’avvocato: perché è indispensabile

Un avvocato specializzato potrà:

  • Valutare se esistono i presupposti concreti per la revisione,
  • Redigere un ricorso solido e motivato,
  • Rappresentarti efficacemente in giudizio,
  • Prevenire rigetti o lungaggini procedurali.

Affidarsi a un professionista è fondamentale per ottenere una tutela effettiva dei propri diritti economici.

Conclusioni: la revisione è possibile, ma serve un cambiamento reale

La revisione dell’assegno di divorzio è possibile solo in presenza di un effettivo mutamento delle condizioni patrimoniali e reddituali, da provare puntualmente.
Contattaci per una consulenza legale personalizzata: il nostro Studio Legale è pronto ad assisterti nella tutela dei tuoi diritti in sede di revisione delle condizioni di divorzio.


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